Secondo gli ultimi rilevamenti statistici, in Lombardia le imprese di artigianato manifatturiero hanno fatto registrare un secondo trimestre del 2016 molto positivo. La produzione infatti è aumentata dello 0,8% con una variazione tendenziale dell’ 1,8%, dati che fanno impallidire perfino i colossi industriali lombardi. Che si tratti dei primi, flebili segni di ripresa dalla crisi?
Per quanto il dato sia positivo però siamo ancora ben lontani dai valori ottimali raggiunti nel 2011, attualmente infatti l’indice di produzione è di 71,2 rispetto al 100 fatto registrare nell’anno sopra citato. In calo anche la domanda sul fronte estero che fino a pochi mesi fa aveva sempre chiuso in positivo ma che in questo secondo trimestre ha visto un abbassamento delle richieste.
Ma per quanto negativi questi dati possano sembrare, non è il caso di fasciarsi la testa poichè, seppur a piccoli passi, la ripresa per le imprese di artigianato manifatturiero è concreta. Lo si evince anche dal segno positivo fatto registrare dalla metà dei settori dell’artigianato: i sei settori in espansione sono guidati dalla meccanica (+3,4%), seguita da gomma-plastica (+2,1%), legno-mobilio (+2,0%), alimentari (+1,9%) e manifatturiere varie (+1,6%). In leggera crescita l’abbigliamento (+0,8%).
Chiudono invece in negativo questo secondo trimestre i minerali non metalliferi (legati al mondo dell’Edilizia) (-4,4%), il resto del comparto moda (tessile -2,6% e pelli- calzature -2,2%), carta-stampa (-0,6%) e siderurgia (-0,4%). Tuttavia a livello dimensionale le micro imprese artigiane restano stazionarie, le imprese da 6 a 9 addetti sono in crescita dell’1,8% e quelle con oltre 10 addetti del +3,6%.
Anche il tasso di occupazione sale di un flebile 0,3% rimanendo stabile nella crescita rispetto al trimestre precedente. Non ci resta che sperare che la ripresa economica, seppur lenta, rimanga costante e continui a progredire.